lame di luce dallo spielberg
Scriviamo di uomini e tecnologie in questazona del sito che, non a caso, è nella sezione 'ambiente'; perchèle tecnologie non hanno senso senza l'ambiente, sono un prodottodell'attività dell'uomo; devono vivere nell'ecologia del creatoperchè siano utili.
Il termine non è solo legato all'ambiente fisico; anche la menteha una sua ecologia così come la socialità, i pensieri, il viverecomune al quale ci appassioniamo anche comunicando in rete. Così come una foresta può crescere bene solo in un ambienteecologicamente sano altrettanto una comunità di persone puòtendere alla crescita positiva se il substrato sul quale insiste èsano.
E' indubbio che in questi tempi la tecnologia modifica il nostromodo di vivere, sarebbe antistorico sostenere il contrario; dal problema della globalizzazione a quello deifigli 'stregati' dal videogioco non sono pochi i 'punti diattrito', i dolori che l'innovazione tecnologica procura;altrettanto sono chiari i vantaggi che all'uomo derivano dalletecnogie. Dò per assodato e non mi dilungo su questo punto, delquale si è parlato su unpaesepertutti.net.
Passando molto del mio tempo in rete voglio condividere alcuneavvisaglie che suggeriscono potenti 'inquinamenti della falda' chealimenta i terreni della foresta su cui nascono le nostrecomunità; tecnologie, situazioni e comportamenti che ciallontanano dai benefici tecnologici per portarci verso prigionie digitali. Non ne parlo certo per fare terrorismo: lofaccio per alimentare dubbi nella comunità dei lettori così da stimolarci a vicenda asviluppare alcune sensibilità che ci facciano drizzare le orecchie e aguzzare l'ingegnodi fronte al dilagare degli oggetti tecnologici nelle nostre vite e in quelle dei nostri cari.
Il punto di partenza non può che essere la Rete (la cosidetta inter-net, interconnessione di reti tcp/ip): checchè se nedica, lo giudico un sistema libero, puro. E' un sistema 'scappatodi mano' a fine millennio a chi forse oggi si sta mangiando lemani. Creato in ambito universitario con finanziamenti militari èuna realtà innegabile e motore di cambiamento; basti citare lerivolte del nordafrica e , aguzzando lo sguardo, molti di voisapranno vedere oltre, ovunque ci siano popoli oppressi non più relegati all'ignoranza.
In questo sistema puro si sono inseriti sistemi 'meno puri',sistemi cioè che hanno qualche grado di libertà in meno: si basanosulla rete ma su di essa elevano steccati, dettando legge su quellaparte che presidiano; un po' come nella corsa al west. Si piantano ipaletti, si dice 'questo è mio' e chi passa paga dazio.
Come tuttii regimi dittatoriali questi sistemi si sono inseriti nel modo piùsemplice: promettendo libertà, facilità d'uso, abbattimento delledifficoltà. La prima a provarci fu Microsoft (The MicrosoftNetwork, circa 1990), poi seguirono altri. Oggi questi'conquistadores' si chiamano Google, Facebook, Twitter a livellomondiale, seguiti dai grandi portali a livello nazionale. Google è certamente il caso più clamoroso e contemporanemanete piùdifficile da analizzare; solo gli addetti ai lavori ne colgono lasottigliezza dell'azione che raggiunge il culmine nelcomportamento ormai comune a tutti i livelli di digitare l'indirizzo diun sito nella casella di ricerca di google anzichè nella barra degliindirizzi; a molti sfugge l'assurdità semantica ma a tutti ne è chiarala (relativa) utilità.
Più semplice il caso facebook; per qualcuno questo social network si sta sostituendo alla Rete, come se fosse un'alternativa. Invece di essere unodegli strumenti a disposizione diventa l'unico strumento,fagocitando persone, dati, abitudini, comportamenti; cambiandocontinuamente le norme di funzionamento, i termini del contrattod'uso: ottenendo che gli utenti sudditi facciano esattamente ciòche la proprietà vuole (dovrei chiamarlo il padrone per risvegliare qualche sopito istinto in chi pensa ancora diessere di sinistra? o l'appartenenza politica è solo più aggregazione al gruppo più comodo o simpatico?).
Facebook non solo ha il diritto di utilizzare ivostri dati personali: li può vendere e può far sì che alcuneapplicazioni a loro volta li vendano a terzi.
Durante la rivolta in Egitto la Rete ha avuto il suo ruolo; perchi ne ha monitorato i comportamenti è subito saltato all'occhiol'invito a non usare facebook, o twitter, per i collegamenti mal'email o siti non legati ai grandi network: perchè in queirecinti si è schiavi ed i dati vengono comunicati ai governi chelo richiedono: basta pagare, in fondo è quello lo scopo di google,facebook, twitter: fare soldi da portare agli investitori.
Eppure a chi utilizza questi sistemi (me compreso) non sale agliocchi la profilazione assurda che si subisce, l'inquadramento, ladefinizione che si accetta di subire. Volete capire come vigiudica facebook? guardate le pubblicità che vi suggerisce e locapirete, voi siete il target perfetto per i banner che appaiono. Ultimamente è stataintrodotta anche la profilazione geografica per specificare anchedove siete. Un bel controllo, non c'è che dire, unalimitazione assoluta dell'anonimato. Dove sono i difensori dellaprivacy? Dove i politici che devono difenderci? ... sono sufacebook, a chattare per cercare voti.
Approfondiamo il concetto: finchè la rete viene vista su un tradizionale 'pc' tutti i controlli che possonoessere fatti dipendono dal software installato; l'hardware, incomputer che nascono come IBM compatibili (anche qui: uno standardaperto germe di rivoluzione), non vi controlla; tutto cambia seinvece utilizzare oggetti costruiti apposta per controllarvi.
Perchè una persona dovrebbe comprare un apparecchio costruito per controllarlo? Sembra assurdo, ma succede quotidianamente.
L'esempio dell'Apple con l'Iphone, o l'Ipad, corrisponde almassimo del controllo esercitato; non solo sarà la Apple adecidere cosa potete o non potete vedere / utilizzare, maaddirittura possiede il vostro numero di carta di credito con ilquale può letteralmente fare quello che vuole. E' un oggettobellissimo, innovativo, futuristico; tuttavia contiene all'internocosì tante limitazioni della libertà che lo trasformano in unguinzaglio a disposizione di chi... è all'altro capo.
Apple può decidere cosa potete installare e cosa no; quale musica potetesentire, per quale avete pagato e per quale no; può usare i vostri datia suo piacimento, può decidere che il vostro telefonino è vecchio edeve essere cambiato.
In alcunedelle rivolte del nordafrica qualche multinazionale ha ceduto ai governi i datidella georeferenziazione dei telefoni per poter catturare irivoltosi che, portandosi appresso un telefono, venivano in realtàspiati e localizzati. Chi vi dice che non stiano già facendo cosìcon voi? Nei termini di contratto c'è scritto che lo possono farequindi... lo stanno facendo. In più fanno pagare qualche centinaiodi euro un oggetto che ne costa 9 per produrlo...
Con l'uscita dei telefonini con sistema operativo Android(sviluppato da Google) c'è stata una svolta; Android infatti èsviluppato in open source, questo vuol dire che ogni sviluppatorepuò vedere cosa fa e quindi controllare se il produttore (google,in questo caso) vi controlla o no. Questo non può essere fatto coniOS, il sistema operativo di Apple: solo loro sanno cosa c'èdentro e cosa fa. Tutto bene allora? Magari.... I costruttori dihardware (samsung, motorola, etc) hanno aggiunto ai telefonini Android alcune estensionial sistema operativo che consentono comunque un controllo remoto.Paradigmatico è stato il caso di una applicazione (un programmache preso in rete si può installare sul telefono) che avevaall'interno un virus: google ha terminato da remoto tuttequelle applicazioni, vuol dire che con un gesto è entrata in tuttii telefonini e ha eliminato un pezzo di software; a chi non è delramo può sembrare una cosa da nulla, ma immaginatevi se potesseroentrare sulla vostra auto ed eliminare un ricambio non originalecon un click dall'america! (e se pensate che l'esempio sia esagerato, ricredetevi in fretta...)
Questi nuovi device ci fanno capire la direzione verso la qualestanno andando le tecnologie: vendere scatole che facciano dellarete un uso limitato che invece di aumentare i gradi di libertàdegli utenti ingrassi i portafogli degli investitori; il tutto congioia e maraviglia grande del beota pubblico (io!) che paga volentieriper questi 'bellissimi' e 'divertentissimi' oggetti.
Il concetto rasenta l'assurdo per un altro settore tecnologico; quello delle consolle per videogiochi: wii, xbox,playstation etc: oggetti che possono (anche) utilizzare la rete a cui vengonotolti gradi di libertà per aggiungere estetica, interazione,ludicità, in modo da legare l'utente all'oggettofisico, che va acquistato e si nutre di programmi, a lorovolta acquistabili; oggetti che hanno un costo di produzionepressochè nullo rispetto ai ricavi, esattamente come la droga.Oggetti che cercano persone le più decerebrate possibile perinfilarsi nei gangli del sistema di dipendenze e legarle al padrone in modo da farne ubbidienti sudditi, e la libertà della rete el'immensa conoscenza della infinita nuova biblioteca d'Alessandiravada a farsi benedire.
Non vengano prese come assurde queste parole: sono una precisa rispostain termini di strategia commerciale alla libertà che la rete ha datoagli utenti e ai relativi diminuiti profitti delle multinazionali; nonhanno digerito il colpo basso (partito da qui vicino, ma è un'altrastoria) alle multinazionali della musica da parte degli MP3. Marxinsegna: se aggiungi di qua, devi togliere di là. Fino a qualche anno orsono i giochi venivano sviluppati anche per PC; oggi si tende adevitare quel mercato (anche a causa della pirateria) per buttarsi suquello più redditizio delle consolle.
Per poter convincere all'acquisto del'oggetto e, quindi, dei programmiper farlo funzionare si mettono in azione finissime strategie dimarketing; una volta acquistato l'oggetto si procede con lafidelizzazione dell'utente, e così via.
Similmente si è agito con la televisione satellitare di Sky: dapprima sisono eliminati i concorrenti, quindi è stata imposta una tecnologiaproprietaria (il decoder), infine si è imposto un software che fa vederesolo i canali decisi dall'altra parte del guinzaglio, nonostante chel'apparecchiatura sia in grado di ricevere migliaia di canali, ottenendoche gli utenti paghino il canone, la pubblicità, le estensioni alcanone, e vedano solo ciò che per loro è stato deciso come buono. Non ècontrollo questo?
Una evoluzione ecologica delle tecnologie vedrebbe il pc come base dello sviluppo; in sè ha tutte le capacità dicomportarsi esattamente e meglio di una wii o una playstation o una xbox o un ricevitore satellitare senzatogliere nessun grado di libertà; purtroppo, per le grandi corporation, ha il difetto di non essere controllabile e di lasciare liberi gliutenti di giocare oppure di imparare. Magari, ossignoreiddio, di crescere culturalmente.
Può sembrare strano sentire queste parole da un appassionato ditecnologia quale penso di essere; nonostante quanto scritto non vedoniente di male ad utilizzare le diavolerie che ho appena citato (tipoiphone, xbox, sky): purchè se ne faccia un uso ragionato econfinato nel tempo, dedicando spazi più ampi all'apertura mentale chela rete concede, scorazzando nelle praterie libere che pure esistono inrete, ed essendo pienamente consapevoli che sono tecnologie nate con lo scopo di controllarci e di fare grandi profitti; non so tra i due obbiettivi quale venga prima, su questo sono certo che potrebbe aprirsi una bella discussione....
Consoliamoci: qualcuno aveva previsto questo stato di cose qualche tempo fa:
Mi manipolerai finché sarò guarito
Chiudi la porta
E butti via la chiave
C'è qualcuno nella mia mente ma non sono io
E se la nube scoppia, un tuono nel tuo orecchio
Gridi e nessuno sembra udirti
E se la tua band comincia a suonare canzoni diverse
Allora ti vedrò sulla faccia scura della luna
"Non posso pensare a qualsiasi cosa da dire tranne che...
penso che sia meraviglioso! HaHaHa! "
