Area umida, natale 2019


Comincia con una specie di sogno questo racconto di La Cassa.
Lo sappiamo di vivere in un paradiso, anche se molti pur sapendolo non lo frequentano; bastano pochi passi per spostarsi dalla zona delle case e delle strade a paesaggi più miti per l'occhio, frescure dell'anima che placano le frenesie delle inquiete lancette.
Così mi sono riportato a tempi più remoti, quand'ero fresco fresco nuovo cittadino di La Cassa, e con due piccoli ciclomuniti bimbi ho esplorato stradine, boschi e ruscelli in cerca di novelli paesaggi.
Il sole della primavera avanzata con luce e calore affaticava occhi e muscoli; l'aver intravisto un grande cartello ed una ombrosa stradina nel bosco fitto di robinie in fiore ci ha spinti ad infilarci in quello che era poco più di un sentiero, ma lastricato di ghiaia e ben segnato.
Il cartello narrava di pesci, uccelli, anfibi, rettili e piante, e di climi particolari, unici, a creare un ambiente prezioso; una introduzione ad un tesore, si sarebbe pensato. La curiosità aumentava nello sguardo dei bimbi e quindi senza indugio abbiamo proseguito seguendo il sentiero nel fitto del bosco.
Alle robinie seguivano i carpini bianchi; noccioli, roveri e roverelle, pioppi si alzavano alti verso il cielo; il sottobosco, pulito e curato, lasciava scorrere quieto un ruscello popolato di pesci e sormontato da ponticelli in legno, arcuati.
La sorpresa fu trovare una scala.
Ampia, metallica, con i mancorrenti, a salire verso il cielo, verso le chiome delle piante.
Lasciate a terra le bici ci siamo arrampicati curiosi per la scala fino a giungere ad un grande piano in legno; una terrazza.
Era alta da terra due o tre metri e permetteva di rimanere nel bosco a mezzaria, in una posizione inusuale; nè a terra, nè in alto ma sospesi a metà ad osservare la vita che pulsava nella selva.
L'ombra delle chiome ed il fresco della brezza rendeva l'ambiente dolce e riposante; con i bambini si leggevano i cartelli distribuiti lungo la ringhiera della terrazza a spiegare le specie animali e vegetali intorno a noi.
Riflettevo su chi avesse pensato con tanta grazia a costruire un ambiente così fruibile quando un bimbo mi fece notare la strana forma della terrazza. Non aveva bordi rettilinei, ma oltre la ringhiera si intuivano forme strane, curvilinee, a volta appuntite.
Osservando i conttorni e cercando di averne ragione, abbiamo percorso l'intero perimetro facendo ben due nuove scoperte: primo, la terrazza aveva forma di foglia, anche se sarebbe stata compiutamente visibile solo dall'alto; secondo, ancora più incredibile, tra le foglie si intravedevano altre terrazze ancora, ed un passaggio sopraelevato consentiva di passare da una terrazza all'altra, sempre viaggiando a metri da terra.
Tornammo a prendere le bici, le portammo su per la scala, e ci divertimmo a pedalare sospesi tra la terra ed il cielo in mezzo alle piante, spostandoci da una terrazza all'altra. Tutte avevano forma di foglia; ma non tutte uguali: una di carpino, una di pioppo, una di quercia.
Passammo l'intero pomeriggio a scorazzare nel fresco delle terrazze; ancora oggi ricordo quella giornata di pedalate e sorrisi con i miei bimbi, che sembra più sogno che realtà.

Sono passati circa vent'anni; sono tornato in quel paradiso.
Non è più lo stesso, lo vedete dalle foto; già altre volte avevo scritto di questi posti che mi sono cari:

https://www.lacassa.net/Ambiente/L-area-umida-di-La-Cassa/cs_3647.html

Aggiugno questa ennesima nota, con una preghiera.
Da qualche tempo sono stati creati senieri per mountain-bike che esplorano le nostre zone; sono percorsi piacevoli da frequentare anche a piedi, aiutano a godere le bellezze ambientali del nostro territorio, ringrazio chi li ha creati.
Perchè non crearne uno che vada ad esplorare anche le zone dell'area umida? Non certo dove ci sono le terrazze, ormai pericolose, ma scorrazzando tra il Ceronda ed il ruscello che attraversa il boschetto, consentendo alle tante persone che passeggiano nel Basso di godere di una zona in più.
Sarebbe un bel regalo per tutti i lacassesi.