Siamo tutti diffidati
L'ispettore di pubblica sicurezza (il vigile) di La Cassami ha notificato una diffida (di cui allego copia) indirizzata a Italo quale amministratore del sito e p.c. a me, qualeautrice dell'Articolo “Buffet Referendario”.
La diffida fa riferimento ad una presunta violazione all'art. 29 c. 5 della L.25/03/1993 n. 81 riferita alla Legge 04/04/1956 n 212concernente norme per ladisciplina della propaganda elettorale
La seconda norma citata, lalegge 212 del 04/04/1956 che all'articolo 9 cita:
Art. 9
1. Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezionisono vietati icomizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta oindiretta, in luoghipubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati,giornali murali o altri e manifesti di propaganda.
2. Nei giorni destinati alla votazione altresì è vietata ogniforma dipropaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall'ingressodelle sezionielettorali.
3. È consentita la nuova affissione di giornali quotidiani operiodici nellebacheche previste all'art. 1 della presente legge.
4. Chiunque contravviene alle norme di cui al presente articoloè punito con lareclusione fino ad un anno e con la multa da lire 100.000 a lire1.000.000.
Vi è però, in tutta questa premessa, un vizioformale. Nell'articoloda me pubblicato “Buffet Spontaneo Referendario” non si fa riferimento ad alcuna propaganda politica. Siinvitasemplicemente a trovarsi in allegro convivio mangiando, bevendo eandando avotare.
Non si fa propaganda nè per ilSi, nè per il No.
Non erano e nonsono previsti bandiere, manifesti, cartelloni o volantini chepossanoricondurre a propaganda elettorale. Verrà però distribuito delvino, del salamee forse un po' di musica.
L'unica norma che verrebbe trasgredita, nelcaso ci intestardissimoa voler fare il Buffet sotto l'ippocastano, e soprattutto nel casochevolessimo fare propaganda politica (cosache non è nelle intenzioni degli organizzatori) è il comma 2del l'art. 9della legge del 1956: nei giornidestinati alla votazione altresì è vietata ogni forma dipropaganda elettoraleentro il raggio di 200 metri dall'ingresso delle sezionielettorali.
In effetti l'ippocastano dista 56 metri dalcancello deiseggi elettorali...
In tutto questo grandiscernere di leggi e commi e frizzi e lazzi, perdiamo peròforse di vista ilvero senso (deprimente) di tutta questa faccenda.
La nostra amministrazione comunale ha ritenutodi fermare unatto di dimostrazione civile, civico, pacifico e non di propagandapolitica,nel modo più cruento e bellicoso che aveva: inviando una diffidaagliorganizzatori.
Non mi aspettavo che una mia proposta, proprioperchè proveniente da una minoranza, fosse accolta con fuochid'artificio e banda musicale (anchese la causa da sposare mi sembra più che onorevole), ma a mioparere questa amministrazione ha perso l'occasione di dimostrarsivirtuosa.
Senza contare il fatto che qualcuno delConsiglio o ilvigile stesso, avrebbero potuto, come altre volte è successo, fareunatelefonata, farmi notare che sono una stupida e avventata ingenuae consigliarmidi ritornare sui miei passi. Tutto il consiglio comunale conosceil mio numero di telefono, sa dove abito, ogni venerdì unassessore viene inbiblioteca e si dialoga in modo civile e spesso costruttivo. Primae dopo iconsigli comunali si hanno scambi di vedute con il Sindaco e ivari assessori.Ricordo che l'ultimo consiglio comunale si è svolto un paio disettimane fa e l'articolosul Buffet era già stato pubblicato, eppure, non si è ritenuto diparlarmenefrancamente ma si è ricorsi ad una diffida.
Che dire, naturalmente non ci metteremo, io eItalo, a fare la testa d'ariete e a rischiare di dover trascorreretempo prezioso della nostra vita tra cause in tribunale eavvocati, ma, ripeto, la nostra attuale amministrazione comunaleha veramente perso una buona e bella occasione per dimostrarsivirtuoso e in due momenti differenti: non approvando la mia propostadi delibera del 2009 che proclamava l'acqua un bene comune e nonmonetizzabile e oggi, nel momento in cui ha deciso di diffidare icittadini di La Cassa a ritrovarsi in allegria per una buonacausa.
Un vero peccato, un'altra occasione mancata.
Pace. Si, nonostante tutto. Pace
LLL
note:
Non sono una giurista quindi potrei sbagliarmi ma:
la Legge 81 del 25/03/1993 disciplina l'Elezione del Sindaco, del presidente e del consiglio provinciale, al comma 5 dell'articolo 29 Propaganda elettorale cita:
5. In caso di inosservanza delle norme di cui al comma 1 e delle prescrizioni delle autorità di vigilanza si applicano le norme vigenti in materia per le elezioni alla Camera dei deputati ed al Senato della Repubblica. Chiunque contravviene alle restanti norme di cui al presente articolo è punito con la multa da euro 516 ad euro 25.822 [anziché da lire un milione a lire cinquantamilioni.
A nota della legge trovo questo:
Il Comma 5 è così sostituito d all'art. 15, comma 18, della legge 10 dicemb re 1993, n. 515 ( ). La Co rte Costituzio nale, con sentenza 12-25 luglio 2001, n . 2 87 [Gazzetta Ufficiale n . 30 del 1° agosto 2001,] ha dichiarato l'illegittimità del presente comma nella parte in cui punisce il fatto prev isto dal comma 3 con la multa anziché con la sanzione amminis trativa pecuniaria
Mi par di capire, a questo punto, che forse nella diffida a noi indirizzata è citato un riferimento normativo sbagliato. Quello giusto probabilmente è la 130/75, nello specifico l'art. 8.
Ma forse non sono in grado di comprendere una materia così ostica, me ne scuso di nuovo con i giuristi.