Ci stiamo impoverendo?
Riprendo l'intervento di Alessandro B. nel Forum:
Mi sorprende l'assenza di una replica al mio intervento, e mi solleva due questioni:
Ho detto una enorme Caz**ta quindi nessuno mi risponde per farmelo capire?
oppure
Si è perso lo scambio di opionioni su questo sito?
Ho detto una enorme Caz**ta quindi nessuno mi risponde per farmelo capire?
oppure
Si è perso lo scambio di opionioni su questo sito?
La seconda che hai detto.
Sì, non hai detto asteriscate: si è perso lo scambio di opinioni su questo sito.
La cosa curiosa è che la motivazione vale anche per il merito dellaquestione che hai posto a monte, nel post 'Perchè la gente...'
Già più volte ho segnalato che su questo sito si preferisce guardare trale persiane piuttosto che esporsi ad intervenire; perchè, naturalmente,intervenendo come hai fatto tu o come sto facendo io in questo momentovuol dire esporsi e quindi prestare il fianco a critiche che possonoanche essere poco piacevoli.
Nonostante ci sia penuria di interventi personali il numero difrequentatoriabituali del sito sale, come ho scritto qualche articolo fa; edaltrettanto sale il numero di visitatori nuovi. Ciò testimonia che c'èinteresse in quanto si scrive o, forse, in quanto potenzialmente sipotrebbe scrivere. Ci sono sicuramente occhi puntati e vigili dietro lepersiane: me ne accorgo dalla velocità di reazione a quanto vienescritto, velocità che si desume sia dal nugolo di visite che seguono ipost sia dalle email che arrivano puntuali poco temo dopo lapubblicazione nel caso si pensi ci sia qualche errore, formale osostanziale.
Qualcuno suggerisce che non ci si deve lamentare di questa situazione,essendone anzi contenti vista l'assiduità delle visite ed il successo diun sito così importante in questa piccola comunità.
Non sono d'accordo. Questo sito è stato creato e viene mantenuto vivoper creare occasioni di incontro e di dibattito che migliorino la vitain questo bel posto del mondo; non me ne farei nulla di migliaia divisitatori se ciò non cambiasse di una virgola il nostro vivere sociale,perchè penso che questo sia agire per il bene comune.
Stimolato da un effervescente amico sto leggendo "La competizionecollaborativa" di Fabrizio Pezzani; te lo consiglio, troverai rispostealle tue domande. In questo libro viene evidenziato il concetto dicapitale sociale cioè della ricchezza che in una comunità può crearsigrazie allo scambio di idee, all'associazionismo, al reciproco aiuto; edimostra come il benessere economico sia derivato dal capitalesociale, e non prodotto da esso. Fenomeni come la mafia, la povertàdella politica odierna, la crisi generata dal mondo finanziario vengonospiegate chiaramente alla luce del capitale sociale mancante, così comela politica forte e sana o i territori dove si vive bene vengonodimostrati come prodotto di una zona ad elevato capitale sociale.
Questo sito ha come obbiettivo l'aumento del capitale sociale del nostropaese; non lo sapevo quando ne ho iniziato la pubblicazione, ora mi èpiù chiaro; ed il fatto che si sia perso lo scambio di opinioni inquesta sede non mi sembra un buon segno. Se si fosse trasferito altrovesarebbe stato forse meglio; aver perso la ricchezza di espressioni, avolte anche forti e dure, di qualche tempo fa lo vedo come fattorenegativo.
Ciò detto il sito resta in piedi ad accogliere chiunque voglia inqualche modo esprimersi, chiunque abbia voglia di mettersi in gioco: daqualsiasi parte provenga, purchè porti anima alla discussione, la propria anima, il proprio contributo, perchè è solo dal confronto che possononascere buoni frutti. Idee bellissime non servono a nulla se chiusenelle nostre teste; solo quando ne escono possono avere valore,altrementi sono aride speculazioni filosofiche buone solo a consolare ilproprio egoismo, sono comodi paraventi che nascondono la nostrapavidità; che non costruiscono capitale sociale.
Certo, non è solo telematicamente che avviene il dialogo; per questo ilmio plauso va a chiunque spende parte del proprio tempo per impegnarsi afavore di iniziative pubbliche, comunque configurate, anche solo perpoche volte, per poche ore all'anno. Dare il proprio tempo agli altri èmisura della apertura verso la socialità, verso la costruzione di quelcapitale sociale che è il bene più prezioso che ognuno di noi può dareal territorio cioè a noi stessi. Altrettanto negare il proprio impegnoadducendo qualsiasi scusa è un modo per impedire la crescita delcapitale sociale, per tirare un po' indietro tutta la comunità; lapolitica dell'ultimo ventennio può essere presa ad esempio perdimostrare cosa vuol dire la distruzione del capitalesociale.
Termino con le stesse righe dell'intervento di Alessandro:
spero che la gente inizi a pensare con la propria testa, che si rendaconto che il bene collettivo è uguale al bene personale, che laconsapevolezza di esistere e contare qualcosa anche se non si ha nulladiventi una realtà e che una volta ritrovato lo status di essere umanosenziente si abbia tutti assieme la forza di cambiare le cose.