Brava gente

Ieri sera c'è stato il corso di panificazionedi cui anche questo sito dava notizia. Ci tenevo a farmi una culturameno "naif" sull'argomento, a capire i principi chimici dellalievitazione, a comprendere come è possibile che mischiando due o treingredienti base, lievito - acqua - farina, si possano ottenere panicosì diversi.
Così, facendo i soliti salti mortali per incastrare itempi tra lavoro, casa, famiglia, sono arrivata perfino con cinqueminuti di anticipo.
La panificazione deve essere argomento di grossointeresse, considerato che al mio arrivo la sala con 75 posti dicapienza conteneva già 150 persone e gli organizzatori si sono visticostretti a chiudere l'accesso e ad invitare le almeno 40 persone cheancora erano fuori a tornarsene a casa.  
Visto il successo mi auguro che un nuovo corso sia organizzato a breve. Sarà mia cura presentarmi con doverso anticipo,non si sa mai...
Un po' sconsolata me ne sono tornata a casa, rimuginando sul mistero della pasta madre: resterà mistero ancora un po'.
Intantoperò mi stava tornando alla mente che a malincuore avevo rinunciato avedere una trasmissione alla televisione che, come raramente succede,ritenevo meritevole di attenzione.
Si trattava di Marco Paolini con: AUSMERZEN. Vite indegne di essere vissute. Su LA7.
Ilracconto di quanto è successo in Germania negli anni 30, con lesterilizzazioni di massa dei malati di mente e dei disabili prima, e laloro soppressione dopo, ha di che far accapponare la pelle. Non voglioscendere nei dettagli dei fatti raccontati, Paolini ha fatto un lavorodi ricerca e di esposizione a cui nulla si può aggiungere.
Ho fatto fatica a dormire, dopo.
Si rimane colpiti, non tanto dagli orrori descritti, quanto dalla loro "normalità".
Quelloche fa riflettere è il processo con cui una nazione può arrivare asopprimere degli individui, non considerandoli persone ma un pesoeconomico, elementi improduttivi, un costo per la collettività.
Uno sterminio compiuto non da soldati, da militari che ricevono ordini, ma da medici, infermieri, psichiatri.
Brava gente.
Convinta di fare bene.
Ledomande che a fine serata aleggiavano dell'aria, "ma tu, al loro posto,cosa avresti fatto ?", "Ma qui, oggi, siamo così sicuri che latentazione di privilegiare l'economia sulla vita sia così lontata ?"
Alla prima domanda non credo possa esistere ragionevole risposta.
Impossibilecalarsi in quella realtà. Ci piace crederci migliori e pensare che lanostra coscienza si sarebbe ribellata. Siamo indulgenti con noi stessi ecertamente ci autosolveremmo.
Alla seconda ciascuno può guardare con indifferenza o sospetto. O preoccupazione.
Si può pensare che il processo di Norimberga ha processato e condannato i colpevoli e quindi non ci sono piùpericoli.
Si può pensare che la responsabilità va distribuita anchetra tutta la "brava gente" che è restata a guardare o che ha girato losguardo continuando ad andare per la sua strada.
Oggi, quando siparla di tagli alla scuola e subito si punta il dito sugli insegnanti disostegno; quando si parla di tagli alla sanità e si limita l'assistenzaai disabili, qualche preoccupazione forse è lecita.
La coscienza di una nazione, fatta di tante coscienzeindividuali, cresce e si moltiplica un po' come la farina con l'acqua,serve lievito buono, pasta madre per fare il pane. Contaminazioni conlieviti diversi portano solo muffa.