Anche noi, anche qui, anche ora

Internet a La Cassa è lenta e funziona male; ma, in qualche modo, ha cambiato le nostre vite.
Prendiamoci un po' in giro guardando questo video; ma c'è da meditare....








Siamo solo all'inizio di un fenomeno che è ben lontano dall'essereconcluso; la rete è strumento di connessione delle menti, per oraattraverso un semplice pc, presto... chissà.
A Torino la scorsa settimana
c'è stata la View Conference, uno dei piùimportanti incontri a livello internazionale sulla computergrafica emondi virtuali; tra l'altro s'è anche parlato del futurodell'interazione tra uomo e macchina.
I proiettori retinali sono ormai una realtà; usati ora dai militaripresto si caleranno sui 'civili', dando alla realtà una connotazione adoggi impensabile; altro che iPad. Si indossano come occhiali eproiettano direttamente sulla retina un'immagine che si sovrappone aquella 'normale' vista dagli occhi; così, ad esempio, è possibileguardare un paesaggio e sovrapporne la mappa stradale, o la guida allecittà; guardando un'arancia si pùo immediatamente visualizzarne ilcontenuto in vitamine, la dose giornaliera, ecc. Questi sono i primiesempi che mi vengono in mente ma ci sarà ben altro.

Basta dare un'occhiata ai siti dei transumanisti e ai loro congressi, ai siti di personecome David Orban o Ray Kurtzweil (accelerazione dell'intelligenza)perchè davanti a noi si spalanchi l'abisso: da una parte la resistenza atutto ciò in nome del buon vecchio sano 'reale', dall'altro lafascinazione, l'accettazione di una realtà di fatto e la collaborazionealla crescita di una mente collettiva verso la singolarità. Il tutto condito dai tremendipericoli che tutto ciò comporta.
Sarebbe interessante mettere vicino la singolarità, così com'è oggi concepita, con i modi tradizionali di rappresentarla.

Parlando con David Orban si resta impressionati dall'umanità dellapersona, dalla semplicità e dalla chiarezza della visione; si rimaneattoniti porgendogli la domanda riguardo a che sarà di chi resiste alflusso, di chi non vuole fare lo sforzo di accettare il nuovo, di chicomunque resisterà alle tecnologie.
La risposta si colora di tinte dantesche: per loro sarà l'inferno dei dannati, non c'è speranza.

Intanto, in molti (anche in Italia!) stanno lavorando alla internet of things,l'internet delle cose, una realtà nella quale ogni oggetto è connesso inrete e comunica con gli altri oggetti, modificando il propriocomportamento di conseguenza.
La cosa pazzesca è che molti pensano che questo sia il futuro; in realtà è il passato, perchè lo conosciamo.

Quindi c'è qualcosa, in questo momento, che sta succedendo, che sarà il futuro, che non conosciamo.
Risposte?